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Il calcio nel quartiere a luci rosse: il St.Pauli al primo derby

Forse non poteva che finire così. Con 50 tifosi fermati e sei poliziotti feriti, e casino per le strade del quartiere a luci rosse della città di Amburgo. Perché oggi era IL giorno per l’Amburgo calcistica. Quello della sfida fra il St.Pauli e l’Amburgo in Bundesliga. Per intendersi molto di più di Roma-Lazio e Real Madrid – Barcellona messe insieme. Perché il St.Pauli non è solo una squadra di calcio, anzi come tale potrebbe essere tranquillamente dimenticata negli annali polverosi del pallone tedesco.

Il St.Pauli è un brand. Che mescola insieme politica e società, anarchia e contropotere. Il tutto istituzionalizzato nel motto presente nel marchio (non established since 1910: richiamando il motto del mio blog si potrebbe dire “lontano da ogni esercizio di potere dal 1910”) e nel simbolo della squadra, la bandiera dei pirati. Da quando negli anni Ottanta la società ha deciso di stabilire la sua sede nel quartiere a luci rosse di Amburgo, fra senzatetto, turisti infoiati, punkabbestia, emarginati e poveracci in cerca di sfangare la giornata. Da allora, e da quando la società (che ha un presidente impresario teatrale dichiaratamente gay, unico nella storia di questo sport notoriamente omofobo e assai ipocrita) ha scelto la via dell’azionariato popolare, non importano più i risultati sul campo o la categoria di appartenenza. Importa essere presenti, tutte le domeniche, al Millerntor Stadium nel Reeperbahn ed esporre i propri simboli: il teschio, Che Guevara, le bandiere antirazziste e antinaziste.

E oggi la Amburgo “contro”, dopo anni di serie minori, ha affrontato l’Amburgo borghese e rassicurante. In un campo di pallone e sugli spalti di uno stadio. E non poteva che essere il giocatore più “improbabile” della squadra bianco-marrone a far andare in visibilio migliaia di tifosi con il gol del vantaggio. Trattasi di Fabian Boll. Non lo troverete nei libri di storia del calcio. Ma nei corridoi della polizia criminale di Amburgo, sì. Oltre a fare il calciatore, infatti, è anche un ispettore di polizia in una delle città a più alto tasso di criminalità della Germania. Eppure forse anche il suo gol ha scatenato la violenza fuori dallo stadio, nonostante il pareggio dell’Amburgo a due minuti dalla fine.

E adesso tutti, al di là di quello che succederà nel frattempo e nelle altre partite di campionato, sono ad aspettare la sfida di ritorno. Per il St. Pauli, infatti, la stagione si potrebbe esaurire soltanto in due partite. Perché non è una squadra normale. Anche in questo è una squadra “contro”.