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Basket – Teodosic: schiaffo in faccia alle furie rosse e a Garbajosa

Era tanto che non mi fermavo a vedere una partita di basket che non fosse durante una notte insonne (Nba, ovviamente). Ed era altrettanto che non mi divertivo così per una sfida di sport di squadra. Serbia – Spagna, quarti di finale dei campionati del mondo in Turchia. Una partita che ha decretato la fine dello stellone dei rossi a livello mondiali nelle competizioni per nazionali. Dopo europei e mondiali di calcio e mondiali ed europei di basket le furie rosse del canestro si sono dovute inchinare agli slavi in un match emozionante. Più volte la Serbia sembra aver chiuso i conti della partita, altrettante la Spagna, anche grazie ai troppi errori dalla lunetta dei serbi, è riuscita a rimontare. Fino all’89-89 a 25 secondi dalla sirena con palla in mano alla Serbia.

E qui, al di là della cronaca, al di là dei volti dei tifosi sugli spalti del palasport turco. Al di là della logica, anche succede il miracolo. Una cosa paragonabile a un gol di Maradona, a un dribbling di Zidane, a una punizione di Platini nel calcio. Due secondi alla fine del match, il serbo Teodosic ha davanti Garbajosa e non ha spazi per il passaggio. E allora il dio dell’ispirazione gli riscalda la mano. E infila tre punti in faccia allo spagnolo che poi, ulteriore beffa del destino, perde il pallone della rimonta impossibile. Serbia in festa (affronterà la Turchia padrona di casa in semifinale), Spagna a lottare per il quinto posto. E a sigillo della delusione lo sguardo di Paul Gasol, per l’occasione commentatore televisivo, perso nel vuoto, incapace di capacitarsi.

Se poi si pensa che, il giorno prima, la nazionale campione del mondo aveva preso quattro sonore scoppole in amichevole dall’Argentina (gran parte delle quali per colpa di Pepe Reyna, portiere del Liverpool, schierato per l’occasione) c’è di che pensare. I cicli non sono infiniti. Qui, nella terra dei normali, non esistono Dream Team.

La tripla di Teodosic – commento in spagnolo